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Vetro vs Cristallo: differenze, utilizzi e segreti

Vetro vs Cristallo: differenze, utilizzi e segreti

All’interno delle vetrerie, spesso due materiali emergono con particolare rilievo: il vetro ed il cristallo. A prima vista, per i meno esperti del settore, possono apparire molto simili ma in realtà celano una serie di differenze significative che ne definiscono la qualità, l’uso e il valore.

Oltre la naturale trasparenza, alla scoperta del vetro

Il vetro è in assoluto uno dei materiali più diffusi e più presenti nella nostra quotidianità: finestre, porte, elementi d’arredo, ma anche specchi, utensili e contenitori… nel mondo che ci circonda, il vetro è scelto per molteplici applicazioni. La tendenza a ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale porterà ad una sempre maggiore diffusione di questo materiale, grazie alla sua peculiarità intrinseca di poter essere fuso nuovamente e riutilizzato all’infinito.

La creazione del vetro si ottiene fondendo ad alte temperature una miscela di silicati, fatta poi successivamente raffreddare; all’interno di questa miscela sono presenti, in quantità variabile, quarzo e altre sostanze chimiche come ossido di silicio, anidride borica e anidride fosforica conosciute proprio come “sostanze vetrificanti”. Questa lavorazione consente di ottenere un materiale omogeneo con struttura molecolare casuale e non cristallina che, una volta raffreddato, diventa rigido senza cristallizzarsi.

Il vetro, se non opportunamente trattato, è di natura molto fragile e tende a rompersi facilmente in diversi frammenti taglienti. Per questo motivo, soprattutto in ambienti residenziali o nell’arredamento, si preferisce il vetro temperato definito così proprio perché subisce un procedimento di “tempra” che lo rende più resistente ed elastico e che, in caso di rottura, produce frammenti dagli angoli smussati.

Oltre l’elegante brillantezza, alla scoperta del cristallo

Definito “cristallo” per la struttura reticolare che lo caratterizza, formata da atomi e molecole disposte in maniera regolare, questo materiale ha un indice di rifrazione notevolmente più alto rispetto al vetro il che lo rende estremamente brillante. Per ottenere questo particolare “reticolo cristallino”, alle componenti di calcio presenti nel vetro comune viene sostituito l’ossido di piombo e poi si segue il normale procedimento di fusione e successivo raffreddamento.

Partendo dunque da una composizione chimica molto simile a quella del vetro, il cristallo si differenzia per determinate caratteristiche di lucentezza, trasparenza, elasticità e sonorità che sono conferite dalla presenza di ossido di piombo. Il piombo è infatti l’elemento principale che rende il cristallo più lucente in quanto ha una maggiore rifrazione e, toccandolo, risulta più sonoro del vetro. Per essere cristallo, il materiale deve contenere almeno il 24% di piombo: questa importante percentuale gli consente di assumere una resistenza estremamente elevata, motivo per cui gli oggetti in cristallo possono essere più sottili di quelli in vetro – ma sono anche più delicati.

Brillantezza, sonorità, taglio e preziosità sono dunque le caratteristiche principali che definiscono il cristallo: la maggiore densità e la purezza lo rendono più brillante del vetro, la presenza del piombo fa sì che il cristallo produca un suono nitido e prolungato quando viene toccato e che sia più facile da tagliare con precisione per creare motivi decorativi complessi. In ultimo, ma non per importanza, grazie a queste sue caratteristiche il cristallo è diventato un emblema di lusso: il suo valore – sia percepito che economico – è nettamente più elevato rispetto al vetro.

Oltre a questa “prova”, per distinguere il semplice vetro dal più elegante cristallo, è possibile verificare se l’oggetto possiede l’etichetta apposita: tutti i paesi europei hanno fatto propria una normativa della CEE (69/493) la quale ha raggruppato i diversi tipi di vetro con un’etichettatura precisa che permette al cliente finale di distinguere con assoluta certezza il cristallo dal vetro.

La molatura del cristallo: come eseguirla al meglio

Rispetto alla molatura del vetro, la molatura del cristallo deve tenere in considerazione una serie di fattori tra cui:

  • Durezza del materiale
    La maggior  durezza del cristallo richiede attrezzature più resistenti e abrasivi più duri
  • Precisione
    Imperfezioni e sbavature sono più evidenti nel cristallo, per questo è necessario prestare maggiore attenzione ai dettagli durante il processo di lavorazione
  • Tipologia di mole
    Le mole utilizzate solitamente per il cristallo sono più fini e possono essere realizzate con materiali abrasivi più pregiati
  • Utilizzo di additivi
    In alcuni casi possono essere aggiunti additivi al cristallo durante il processo di molatura per migliorare trasparenza, brillantezza e colorazione.

Pur trattandosi della stessa lavorazione, per ottenere un’ottimale molatura del cristallo, è fondamentale comprendere le differenze intrinseche dei due materiali in modo tale da utilizzare gli strumenti più adatti ed ottenere un risultato altamente soddisfacente e di qualità eccellente.

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